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St. Anna, Treppo Grande, 1971 |
Quando qualcuno cui sono affezionato parte è facile che si risvegli in me un'antica malinconia, come stamattina che Mikijiro si è rimessa in viaggio per Vienna. Lo spettacolo che poi mi si è offerto in cucina ha ancora intensificato e trasformato il sentimento. Il mio dipinto a olio della chiesetta di Bellavitis era illuminato da un timido sole autunnale. Lo strano fondersi di luce reale e luce dipinta è riuscito a risvegliare in me le forti sensazioni contraddittorie che avevo provato realizzando il quadro nel lontano 1971. Mi ha invaso un vero e proprio turbinio di colori, voci, odori, sapori, suoni, cancellando per un attimo completamente la distanza temporale. Sì, mi sono sentito felice e altamente motivato a non ammettere che la passione creativa che mi contraddistingue vada scemando. Riflettendo sul fenomeno ho sentito chiaramente che è essenziale cercare e coltivare un giusto equilibrio fra attività e contemplazione. E poco importa che i prodotti siano tanti o pochi e che riescano o no a trovare un pubblico o a perdurare nel tempo. Quel che conta è non rinunciare a cercar di sentire il respiro del mondo. Al lavoro!
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