Oggi cadrà l'ultimo diaframma e fra pochi anni il viaggio in l'Italia si accorcerà sensibilmente.
Il traforo di base del San Gottardo ha per me, oltre che a quello pratico, un grande valore simbolico. È un ulteriore segno inconfutabile di quanto il mondo sia cambiato, anche in positivo, dalla mia infanzia ad oggi. Mai dimenticherò le sensazioni forti che provavo durante i lunghissimi viaggi, in parte ancora in treno a vapore, verso l'allora lontanissimo Friuli, paese di mia madre. E arrivare nel Piemonte di mio padre appariva altrettanto avventuroso. I miei non hanno mai posseduto una macchina. È quindi il tragitto ferroviario per l'Italia che si è fortemente impresso nella memoria. E questo tragitto sta subendo attualmente un notevolissimo ritocco.
Il mondo continua ad evolversi ed è bene così, è la caratteristica dominante della sua natura. Le mete in Italia per me erano veramente remote, gli sfondi culturali si distinguevano radicalmente. Le differenze ovviamente ci sono ancora, ma la distanza anche culturale è già sostanzialmente diminuita. E la nuova galleria contribuirà ad accorciarla ulteriormente.
Come dicevano gli antichi greci? Panta rei. È un fatto che ho imparato ad accettare e penso che l'immagine continuerà sempre ad affascinarmi.
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