Sarebbe bello poter viaggiare su un'astronave interstellare funzionante: si dovrebbe andare d'accordo soltanto con la gente a bordo e sarebbe più facile non perdere di vista le cose essenziali della vita.
Ma cosa cambierebbe veramente per la gente a bordo? La terra, a pensarci bene, non è altro che un'astronave che viaggia nello spazio siderale. Date le possibili dimensioni drasticamente limitate di un'astronave costruita dall'uomo, o anche di una flotta di tali astronavi, i viaggiatori percepirebbero l'ambiente abitabile in maniera radicalmente diversa, e ciò inciderebbe forse positivamente sul comportamento del singolo e della collettività. La possibile sopravvivenza ne dipenderebbe senza dubbio in modo decisivo. Ovviamente però, nella sua essenza la situazione resterebbe comparabile a quella in cui ci troviamo sull'astronave Terra.
Quello che succederebbe di inedito è che i pionieri che riuscissero a sopravvivere lontani dalla terra aprirebbero nuovi spazi all'evoluzione biologica. Nessuna specie sopravvive isolata, fa sempre parte di un ecosistema che si adatta all'ambiente e lo trasforma con la propria presenza. È un processo che sulla terra continua da miliardi di anni. Se l'umanità cominciasse a colonizzare in maniera duratura il cosmo, la vita terrestre si propagherebbe differenziandosi notevolmente e potenziando le proprie possibilità.
E la vita extraterrestre già esistente? Per il momento non ne abbiamo notizia. Altre intelligenze nelle vicinanze pare non ce ne siano. Be', vediamo quali sorprese serberà il futuro.
Non saprei dire chi sono io, ma conosco bene Meravino Del Colle ed è a lui che do una voce.
venerdì 2 marzo 2012
Pionieri spaziali
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